domenica 22 febbraio 2015

Soldato dei Reparti Chimici PEPE Alessandro Gerardo

Talvolta, quando ogni altro ricordo è andato perduto, giungono a noi frammenti di storie dimenticate: sono fotografie, spesso confuse, che se ordinate e lette attentamente possono raccontarci con dovizia di particolari la vita di un uomo!
E' questo il caso del Soldato Alessandro Gerardo Pepe, nato a Muro Lucano (PZ) e arruolatosi nel regio esercito nei corpi per la guerra chimica, riordinati cronologiamente gli scatti e lette le numerose didascalie che dietro di essi ha scritto di proprio pugno, è facile avere un'idea della sua lunga avventura! Scriverò poco e riporterò le parole dello stesso Soldato Pepe...il resto lo faranno le foto:

In tempo di Pace
 Nel 1926 fu costituita una Unità sperimentale del Servizio chimico militare. Nel 1934 questa Unità prese il nome di Reparto chimico, nel 1936 fu denominato con il solo appellativo di Chimico. Fu sciolto nel 1943 a seguito dei fatti che determinarono l'armistizio.
Fonte:http://www.regioesercito.it/


Aurelia 1934

Aurelia 1934

Aurelia 1934

C.Vecchia 28-7-35 ricordo del campo

C.Vecchia 28-7-35 "ricordo del campo"
L'avventura africana
 
Nel 1935, il nostro Soldato lascia l'ltalia per partecipare all'impresa coloniale di conquista dell'Impero


"Fotografia fatta insieme al mio caro fratelo Alessandro un'ora prima che lasciasse il Patrio suolo, imbarcato per l'AO a portare laggiù luce e civiltà della Roma Eterna. Tonino"
Messina 27 ottobre 1935 XIII
Messina 27-9-35 XIII
"Sosta del Piroscafo Colombo in rotta per la Somalia Italiana AO"

 Eccolo Giunto nel corno d'Africa


E subito al lavoro mettendo in pratica gli insegnamenti del padre falegname
Mogadiscio5 dicembre 35 XIV Ai miei cari con affetto e riconocenza - Gerardino









Non passa molto tempo perchè si ambienti e prenda confidenza con la popolazione locale

Somalia Italiana - In terra senza panorama con l'unico sfondo del deserto, in mezzo agli indigeni il colore della mia pelle è in armonia con il loro nero naturale. Mogadiscio , maggio 36 XIV





Ecco alcuni scatti di cerimonie di cui è stato testimone e protagonista:
La prima è purtroppo un fatto luttuoso, si tratta dei funerali del Sottotenente Pilota della Regia Aeronautica Tito Minniti e del sergente Silvio Zannoni, catturati in seguito all'abattimento del velivolo col quale stavano effettuando una ricognizione su Dagabur. I due militari, riusciti a scampare allo schianto si difesero strenuamente con la mitragliatrice di bordo dell'apparecchio ormai distrutto, Zannoni morì durante il comabttimento, il Sottotenente Minniti venne catturato e portato presso il villaggio di Bolai, qui venne torturato, evirato e decapitato...la sua testa venne infilzata su una lancia e portata in giro in una macabra processione.

Dopo essere state asposte al pubblico per un'intera giornata, le salme vengono trasportate al camposanto accompagnate da tutte le alte autorità e da una folla immensa di popolo

Le salme dei gloriosi eroi e martiri: Sottotenente Minniti e Sergente Zannoni arrivano a Mogadiscio poggiate su di un affusto di cannone e trainate da un trattore.


Ecco la motivazione della Medaglia d'Oro al valore militare concessa al Sottotenente Minniti:
«Ardito e provetto pilota, in lunghi voli di ricognizione su territorio nemico, dava costante prova di tenacia, fermezza e sprezzo del pericolo. Portava per primo nei giorni 21 e 26 novembre 1935, l'Ala tricolore nel cielo di Giggica e Harrar, ultimando e portando a compimento la sua ardita missione nonostante le proibitive condizioni atmosferiche. Il giorno 26 dicembre, partito in volo dal campo di Gorrahei per ricognizione su Dagabur, veniva colpito all'apparecchio da violento fuoco di reazione antiaerea che lo costringeva ad atterrare nelle linee nemiche. Anziché sottomettersi ad una massa imbaldanzita accorsa per catturarlo, affiancatosi al suo sottufficiale, preferiva ingaggiare una titanica ed indomita lotta. Soverchiato dal numero e dalla ferocia del barbaro nemico perdeva gloriosamente la vita. Fulgido esempio di elevate virtù militari, fiero spirito di sacrificio e d'italico indomito valore. Dagabur, 26 dicembre 1935»

Queste invece si riferiscono alla festa dello statuto, riprendono lo sfilamento di mezzi e uomini davanti al palazzo del Governatore a Mogadiscio

La sfilata con maschera indossata. la presente è stata presa al passaggio per davanti al palco da dove assiste S.E. il Governatore. - Mogadiscio , Festa dello Statuto 36 XIV

Sfilano i nostri automezzi attrezzati con i manovratori che indossano il vestito antipritico e maschera. -Mogadiscio, Festa dello Statuto 36 XIV

Alla fine della guerra contro l'Abissinia Pepe fece probabilmente  ritorno al proprio paese d'origine dove svolse la professione di falegname, così come riportato nelle tessere dell'associazione combattenti e reduci.

Il secondo conflitto mondiale e la prigionia
Forse allo scoppio della seconda guerra mondiale o forse già da prima si trovava a Rodi, isola dell'Egeo e possedimento dell'Italia.
Calato (Egeo) 7/? 40 XVIII


Rodi(Egeo) febbraio 41 XIX
Gennaio 43 (in compagnia d un fante del 9° Reggimento Fanteria Regina
Gennaio 43 XXI Ai miei con indicibile affetto Gerardino
Il proclama della firma dell'armistizio con l'esercito Alleato colse del tutto impreparati gli uomni delle forze armate che presidiavano l'isola di Rodi, dopo i primi giorni di stasi, anche a causa del ritardo di ordini dall'Italia e all'allungarsi dei tempi di attesa di aiuti da parte degli inglesi, il comando Italiano si arrende ai Tedeschi. La resa venne mal digerita da molti soldati che nei giorni precedenti avevano invece ben difeso le postazioni assegnate. Alcuni soldati e Ufficiali provarono a fuggire per evitare la prigionia, molti morirono nel tentativo, vi furono alcune fucilazioni, molte sommarie, ma il maggior numero di militari venne fatto prigioniero, chi non trovò la morte a causa di incidenti e affondamenti  nel tragitto fu internato in campi di prigionia in Germania e nei territori da essa controllati.

Questa la sorte che toccò al soldato Pepe. Non abbiamo notizie di  come trascorse gli anni di prigionia, ci rimangono solo pochi scatti presi a Gumbinnen nella Prussia Orientale, in attesa di partire...lascerà quel limbo il 20-9-45 e giungerà in Italia il 21-10-45, chissà dopo quali peripezie...

Gumbinnen (Prussia Orientale) settembre 45 - in attesa...



Marco Arena